Clafoutis alle more di rovo

Durante le mie passaggiate lungo le strade acciottolate di campagna che delimitano i dorati campi di granturco, mi è capitato spesso di imbattermi in questi frutti selvatici, talvolta aspri, maturati sotto il sole d'estate, e dal succo infido per i vestiti. In un attimo mi sono ritrovata le mani macchiate da gocce scarlatte quasi, come una Lady Macbeth, avessi commesso un terribile peccato terribile, ma con la mente ben altrove: a pensare a come a quel gusto acerbo che mi riempiva la bocca mancasse.. un po' di zucchero (e magari anche uno spruzzo di limone).
Ahimé non si raccolgono le more, se non si toccano le spine. Con un bottino bello ricco ho fatto ritorno a casa.. e non pochi graffi!

Ho sempre voluto fare un clafoutis, ho rotto per una settimana con 'sta storia del clafoutis.. e alla fine la voglia di un dessert e la scarsità di ingredienti l'hanno vinta e ho finalmente avuto l'occasione di mettermi alla prova con la cucina francese.

Ho cercato su internet ma nessuna ricetta mi convinceva troppo: lì mi mancava la panna, là usavano il fruttosio, la vanillina, le bucce di limone, le ciliegie..
..Mentre io avevo solo quattro cosette ed ho dovuto un po' improvvisare (ma con cura) le proporzioni.
Nel mio primo clafoutis, di cui sono piuttosto soddisfatta, avevo messo 60 g di zucchero (assolutamente troppo poco!), perciò ho corretto la ricetta.
Per il resto, per essere la prima volta, me la sono cavata ed ha ben oltre superato le mie aspettative (apparte lo zucchero.. facilmente rimediato con una spolveratina al momento di zucchero a velo).

Il dito "rimbalza" sulla superficie, la consistenza è morbida-gommosa ma in senso positivo, non deve essere spugnoso, mi ricorda un po' una crema pasticciera (sarà perchè ho usato gli stessi ingredienti) e poi ha il piacere dei frutti selvatici (a kilometro-zero). Non è male a vedersi, ha quel che di "casareccio", da cucina di Provenza.
Punti a favore: Torta semplice, economica e con pochissimi ingredienti. Niente burro, niente olio, niente lievito. Si conserva per 4 giorni.

Ingredienti:
- 1 uovo + 2 tuorli
- 120 g farina "00"
- 100 g zucchero bianco
- latte scremato
- more di rovo (non le ho pesate)

In una bacinella rompete le uova (1 intera e 2 tuorli).
Per il latte, riempite un bicchiere da cucina fino all'orlo e poi mezzo bicchiere (credo che alla fine corrisponda a 300/350 ml).
Con uno sbattitore elettrico mescolate tuorli e latte e aggiungete lo zucchero. Otterrete un composto schiumoso (tipo bagnoschiuma). Setacciate la farina e aggiungetela man mano mescolando (sempre con lo sbattitore) per evitare la formazione di grumi.
Sul fondo dello stampo della torta adagiate le more un po' in qua, un po' in là (prima ne ho passata qualcuna nella farina per paura che mi affondassero troppo.
Sopra versatevi il composto (non deve essere alto più di 2,5 cm). Date una spolveratina di zucchero sopra (così fa la crosticina croccante).
Infornate a 180° per 60 minuti (dipende dalla tortiera), finchè non vedete che la superficie si dora. Per essere sicuri fate la prova dello stuzzicadenti.
Il clafoutis una volta cotto si estrarrà senza problemi dallo stampo (io mi ero addirittura dimenticata di imburrarlo ed è uscito tranquillamente al primo colpo).

 Le more, annoverate tra i frutti di bosco, contengono dosi significative di  vitamina C, vitamina K, acido folico, vitamina B, e manganese (minerale essenziale); inoltre i semi racchiudono grandi quantità di acidi grassi omega-3 (acido alfalinolenico) e omega-6 (acido linoleico), proteine, fibra alimentare, carotenoidi, ellagitannini e acido ellagico.

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